Boicottano internet e luce della vicina quando il bimbo piange

Boicottano internet e luce della vicina quando il bimbo piange



Per perseguitare la vicina di casa che detestavano, da esperti ingegneri quali sono, manomettevano interruttori e interrompevano vari tipi di corrente: quella elettrica, tanto per iniziare. Ma non solo. Facevano sì che alla malcapitata, all’improvviso, non funzionasse internet. Oppure che non avesse il gas. O che qualche frequenza le impedisse di vedere la tv. Sono alcuni degli episodi contestati a un uomo e a una donna di Nichelino, che oggi sono a processo per il reato di stalking condominiale.

L’inchiesta è stata coordinata dalla pm Livia Locci. La parte lesa è una donna madre di un bambino, che viveva in una casetta indipendente confinante con quella della coppia. Secondo gli inquirenti gli ingegneri indagati (difesi dagli avvocati Gianni Iacono e Pasqualino Ciricosta) sarebbero diventati molesti e vendicativi perché non avrebbero tollerato i rumori provocati dal bimbo. Nemmeno le sue risate o quelli scaturiti da momenti di gioco.

Tra gli eventi denunciati dalla madre nelle decine di denunce raccolte negli anni dai carabinieri, c’è anche quella relativa al ritrovamento di una testa di gallina mozzata nella buca delle lettere. Ma l’episodio non compare nel capo di imputazione. Gli ingegneri, che hanno 35 anni, avrebbero più volte tagliato il cavo del telefono della donna, buttato rifiuti nel suo cortile. L’avrebbero insultata. E soprattutto avrebbero interrotto, ogni volta che il bambino faceva il minimo rumore mentre giocava, l’erogazione della corrente elettrica, del gas o del riscaldamento della vicina. Lo stalking sarebbe durato per ben tre anni, dal 2019 al 2022.



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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-11-16 17:00:27 ,torino.repubblica.it

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